In totale sono circa 60 milioni per la bonifica di Bagnoli. Soldi freschi messi in bilancio dal governo e attesi da anni all’ombra del Vesuvio. Matteo Renzi l’annuncia nell’assemblea nazionale pd in un passaggio veloce. Tra una durissima reprimenda sui fatti romani che hanno investito il suo partito e le bordate alla minoranza interna che ha fatto finire sotto il governo.
«In settimana prossima tratteremo temi importanti per la sofferenza di donne e uomini di questo Paese» dice il premier nel suo intervento come a far notare che si scende, ci si sporca anche le mani, con cose che non finiscono sui giornali e non sono motivo di polemica mediatica tra i democrat o con i sindacati. E aggiunge: «Sono stati stanziati i fondi per Taranto e per la bonifica dell’amianto dell’Isochimica di Avellino e di Bagnoli». Una boccata d’ossigeno per Bagnoli che, da punta di diamante del new deal renziano come annunciato da lui stesso a Napoli a giugno, rischia di finire in un cul de sac. O, comunque, in un pericoloso testacoda.