NAPOLI – Sono ventuno gli indagati nell’inchiesta sul disastro ambientale a Bagnoli. I reati ipotizzati a vario titolo dal pm Stefania Buda e dai procuratori aggiunti Francesco Greco e Nunzio Fragliasso sono di truffa aggravata, disastro ambientale, falso e favoreggiamento.
Questo l’elenco: Gianfranco Mascazzini, ex direttore generale del ministero dell’Ambiente; Sabatino Santangelo e Rocco Papa, ex presidenti di Bagnolifutura spa e ex vicesindaci di Napoli; Carlo Borgomeo e Mario Hubler, ex direttori generali di Bagnolifutura; Gianfranco Caligiuri, direttore tecnico di Bagnolifutura; Maria Palumbo, direttore generale del Centro campano Tecnologie e Ambiente (Ccta); Daniela Cavaliere, responsabile del laboratorio Ccta; Federica Caligiuri, autrice dei prelievi per il campionamento; Gaetano Cortellessa, tecnico capocantiere di Bagnolifutura; Emilio De Vizia, amministratore pro tempore della società De Vizia Transfer; Vincenzo De Vizia, amministratore delegato della stessa società; Angelo Marchitelli, capocantiere per le attività di bonifica eseguite dalla De Vizia; Francesco Nigro, ingegnere ambientale e direttore tecnico di cantiere per conto della De Vizia; Claudio Moccia, direttore tecnico e amministratore della società Italrecuperi; Raffaele Iorio, ingegnere preposto alla bonifica e responsabile della verifica avanzamento lavori; Maurizio Iorio, ingegnere responsabile del controllo trattamento e processi di bonifica; Alfonso De Nardo, ex dirigente responsabile del dipartimento provinciale Arpac di Napoli; Maria Teresa Celano, dirigente responsabile Area Ambiente della Provincia di Napoli; Giuseppe Pulli, coordinatore del dipartimento Ambiente del Comune di Napoli; Antonio Ambretti, dirigente Arpac con funzioni di responsabile unico del progetto presso il sito di bonifica di Bagnoli.