TORRE ANUNZIATA – Padre, madre e figlio arrestati e posti ai domiciliari per bancarotta fraudolenta e truffa. E’ l’esito del provvedimento eseguito oggi dai carabinieri di Piano di Sorrento (Napoli) ed emesso dal gip del tribunale di Torre Annunziata su richiesta della procura oplontina a carico di Strato Salemme, 59 anni, della moglie Maria Teodorici (58) e del figlio Gennaro Salemme (36 anni), ritenuti responsabili in concorso di truffa e bancarotta fraudolenta.
Le indagini che hanno portato al provvedimento sono state condotto dai militari dell’Arma di Piano di Sorrento e coordinate dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, e hanno permesso di dimostrare – secondo gli inquirenti – come gli indagati avessero causato la bancarotta fraudolenta, con un’insolvenza superiore al milione di euro, della società Scec catering srl, costituendo nel frattempo una seconda società (la G&G catering srl) con sede operativa a Sant’Agnello. In particolare, come si legge in un comunicato firmato dal procuratore della Repubblica di Torre Annunziata facente funzioni, Raffaele Marino, gli arrestati hanno fatto “ricorso al trasferimento di attrezzature, veicoli e merci per un valore complessivo di circa 90mila euro da una società all’altra tra il 2009 e il 2010; al passaggio dei fornitori dalla prima alla seconda società senza interrompere alcun rapporto commerciale con gli stessi e senza che gli stessi si rendessero conto del cambio nelle relazioni commerciali; all’assunzione alla “G&G catering” di dipendenti della società fallita; al subentro nella Scec catering in qualità di socio al posto di una parente degli indagati di un prestanome, poi deceduto, che aveva precedenti per truffa e falsità; a pagamenti anomali per regolarizzare rapporti commerciali dalla Scec catering in procinto di fallire alla G&G catering per un valore complessivo di circa 100mila euro, preferendo nel saldo dei debiti la nuova società rispetto ad altri creditori; al pagamento di forniture di macchinari per circa 22mila euro con assegni risultati insoluti”. “Tra gli artifizi per distrarre, dissipare e occultare i beni e il capitale della Scec catering srl – conclude Marino – società dichiarata fallita nel maggio 2011, sono emersi anche la mancata presentazione dei libri contabili e sociali della ditta, mai ottenuti dal curatore fallimentare, e lo spostamento della sede legale da Piano di Sorrento a Ostuni (Brindisi) senza mai far pervenire nella nuova sede alcun documento o bene”.