Luigi Cimmino torna in libertà. Per gli inquirenti il boss del Vomero era tornato in città con l’obiettivo di riorganizzare il clan dopo gli anni in carcere, ma a distanza di undici giorni dal suo ultimo arresto, il Riesame ha accolto la richiesta della difesa e ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare. Scarcerazione anche per il genero di Cimmino, Pasquale Palma, accusato di aver partecipato all’organizzazione del gruppo e alla suddivisione degli stipendi tra gli affiliati. Anche per Palma, difeso dagli avvocati Fariello e De Maio, i giudici del Riesame hanno annullato il provvedimento emesso al termine delle indagini della Dda. P La difesa ha puntato sulla insufficienza degli indizi, ritenendo che dalle indagini non siano emersi elementi tali da sostenere la tesi della Procura che, sulla scorta anche di dichiarazioni di collaboratori di giustizia e intercettazioni di sms e di colloqui in carcere tra affiliati ritenuti legati al clan del Vomero, ha ipotizzato invece il progetto di Cimmino di riprendere il controllo del malaffare nella zona collinare della città, tra Vomero e Arenella, delle estorsioni in primis. Un pentito ha raccontato che il boss voleva mettere «tutti in ginocchio» nel quartiere. Una riunione in Spagna, a Comaruga, Barcellona, in un incontro con vari esponenti della camorra, avrebbe sancito l’inizio della nuova stagione del boss. Personaggio controverso, Cimmino. Dalla finta pazzia alla mania per le microspie, la sua storia recente è finita agli atti di un’inchiesta condotta dall’Antimafia che mai ha abbassato la guardia sulla mala collinare, neanche dopo che il ras aveva finito di espiare la pena per vecchi reati ed era tornato libero.