Resta in carcere Antonio Riano, 27 anni, il giovane fioraio indiziato di delitto nell’ambito delle indagini sul duplice omicidio dei coniugi Luigi Simeone e Immacolata Assisi, i cui corpi sono stati trovati in una scarpata di Giugliano in Campania (Napoli) domenica 19 aprile. Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Napoli Nord, nel corso dell’udienza di convalida che si è tenuta oggi, ha emesso una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Riano, sulla base degli elementi raccolti dagli inquirenti della Procura della Repubblica di Napoli Nord e dagli investigatori del commissariato di Polizia di Giugliano in Campania, coordinati dal primo dirigente Pasquale Trocino, i quali ipotizzano che il movente del duplice assassinio sia riconducibile a questioni finanziarie legate alla compravendita di un appartamento. Sempre secondo gli inquirenti, Antonio Riano non avrebbe agito da solo, ma in concorso con un complice. Una macchia di sangue con un’impronta digitale riferibile al giovane di 27 anni è stata rilevata dalla Polizia di Stato sul taxi di Simeone. Il gip non ha convalidato il provvedimento di fermo perché ha ritenuto non sussistente il pericolo di fuga.