Ventidue persone ritenute appartenenti a un gruppo specializzato nel traffico e spaccio di cocaina e hashish a Caivano, a Nord di Napoli, sono state arrestate dai Carabinieri per associazione finalizzata al traffico di stupefacenti e detenzione illegale di armi aggravati da finalità mafiose. I Carabinieri della Compagnia di Casoria hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Napoli al termine di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo campano sulle attività del gruppo ‘Padulo’. Secondo gli investigatori, gli arrestati avevano la disponibilità di armi, anche da guerra; per lo smercio al dettaglio di cocaina e marijuana ricorrevano a un sistema di segnali convenzionali che i pusher si scambiavano con l’utilizzo di particolari telecomandi. I componenti del clan Padulo avevano realizzato delle ‘trappole’ all’interno del fabbricato dove i militari si erano posizionati per effettuare gli appostamenti. In particolare gli uomini della cosca – che si erano accorti della presenza dei carabinieri – avevano posizionato filo spinato lungo le scale all’interno della struttura e rotto le griglie di protezione di alcune buche presenti nel cortile. L’obiettivo, evidenzia il procuratore aggiunto della Repubblica di Napoli, Alfonso D’Avino, era quello di far del male ai militari. Per quanto riguarda le modalità di cessione dello stupefacente, i pusher, che stazionavano in strada, attraverso un telecomando utilizzato come strumento di collegamento, segnalavano la ‘trattativa’ in corso a chi, all’interno dell’abitazione, avrebbe di volta in volta fornito lo stupefacente al venditore, attraverso un sofisticato meccanismo collocato all’interno del bagno del capo clan e collegato con il retro del palazzo.

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