Il pregiudicato Antonio Abbinante, 56 anni, ritenuto un elemento di spicco del cartello degli “scissionisti” di Scampia è stato arrestato dagli agenti della Squadra Mobile di Napoli sulla base di un provvedimento della Dda per gravi indizi di associazione per delinquere di stampo mafioso. Affiliato ai Di Lauro fino al 2004, Abbinante, era poi confluito tra gli “scissionisti”. La polizia lo ha rintracciato a Scampia, in via Labriola. L’ uomo non ha opposto resistenza. Antonio Abbinante era stato scarcerato a gennaio. Fratello di Raffaele e Guido Abbinante, entrambi detenuti, fino al 2004 era stato il referente più diretto del boss Paolo Di Lauro, capo dell’ omonimo clan di Secondigliano e Scampia, con il compito di impartire le direttive agli uomini del clan a Secondigliano e Melito. Il 12 dicembre 2002 era stato arrestato insieme ad altre 39 persone con le accuse di associazione per delinquere di stampo mafioso finalizzata allo spaccio di droga ed estorsioni. Gli Abbinante costituiscono una delle famiglie del cartello degli “scissionisti”, dal clan Di Lauro, che hanno dato vita una lunga faida, in due fasi, tra i quartieri di Scampia, Secondigliano e l’area a Nord di Napoli. Il 25 gennaio 2005 gli era stata sequestrato un appartamento a Secondigliano, ed una villa a S. Maria di Castellabate (Salerno). Gli agenti della Squadra Mobile di Napoli, diretta dal vicequestore Fausto Lamparelli, lo hanno bloccato nel pomeriggio in via Labriola, non lontano dalla sua abitazione, in via Gran Sasso, mentre era in compagnia di un’ altra persona. La Dda di Napoli contesta ad Antonio Abbinante il reato di associazione mafiosa con diverse aggravanti.