NAPOLI – Beni per quaranta milioni di euro, tra cui una villa sul lago di Como non distante da quella dell’attore George Clooney, sono stati sequestrati dalla polizia all’imprenditore Giuseppe Felaco, esponente di primo piano del clan camorristico Polverino, attivo nella zona di Marano, comune a nord di Napoli.

Gli agenti del commissariato di Giugliano in Campania hanno eseguito un provvedimento emesso, su richiesta del questore, della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Napoli (presidente Eugenia Del Balzo, giudice Michele Mazzeo). Sono stati sequestrati anche altre ville e terreni in Campania, nonché le quote societarie ed il patrimonio aziendale della società Construenda di Capiago Intimiano. Giuseppe Felaco, soprannominato Peppe Nazzaro, attivo nel settore dell’edilizia, è imparentato con il boss Angelo Nuvoletta (attualmente detenuto in quanto mandante dell’omicidio del giornalista Giancarlo Siani). Di recente è stato condannato a tre anni e sei mesi di reclusione per associazione camorristica in quanto “organicamente inserito nel clan Nuvoletta”. Ha precedenti per associazione mafiosa, violazione della legge sugli stupefacenti, ricettazione, furto, falso e emissione di assegni a vuoto. Per conto del clan avrebbe investito, in particolare nell’attività edilizia, i proventi dei traffici di droga, armi e delle estorsioni. Felaco, che è stato a lungo latitante, fu catturato a Santa Cruz di Tenerife nel 2004 e successivamente estradato in Italia. Da tempo è irreperibile, dopo essersi sottratto all’obbligo di dimora. Secondo gli investigatori della polizia si sarebbe rifugiato nuovamente in Spagna. I particolari dell’operazione sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato, tra gli altri, il presidente del Tribunale Carlo Alemi, il questore Luigi Merolla e il presidente della sezione misure di prevenzione Eugenia Del Balzo. Al sequestro si è giunti dopo una lunga indagine sui patrimoni accumulati dal clan e l’attività di riciclaggio dell’organizzazione. Alemi ha sottolineato le difficoltà cui andrà incontro l’attività di aggressione ai patrimoni delle organizzazioni criminali in seguito ai tagli che penalizzano forze dell’ordine e magistratura. “Si pretende che facciamo la guerra con i fichi secchi”, ha detto il presidente del Tribunale. “In queste condizioni – ha aggiunto – non potremo più garantire risultati come quelli di oggi”. L’elenco dei beni sequestrati comprende, oltre alla villa a Faggeto Lario, in provincia di Como, anche due ville nella zona di Marano e Giugliano, le quote di una impresa di costruzioni edili, nonché decine di immobili e di terreni e due conti correnti.

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