Sono stazionarie le condizioni di salute di Antonio Pandolfi, il giovane di 23 anni del Rione don Guanella di Napoli, con precedenti per reati contro il patrimonio, ancora in prognosi riservata nell’ospedale Cardarelli della città dove è stato ricoverato e operato ieri, dopo essere stato ferito gravemente da un colpo di pistola al torace sparato nell’agguato costato la vita all’aspirante boss Francesco Angrisano. Quest’ultimo, secondo gli investigatori della Squadra Mobile della Questura partenopea, è ritenuto un esponente in ascesa del clan camorristico di via ‘Vanella-Grassi’ di Scampia. É stato freddato da due sicari con numerosi colpi di pistola calibro 9X21, all’interno del parco Diana, nel lotto G di Scampia, non molto lontano dalla sua abitazione. A terra, sul luogo dell’agguato, gli agenti della Scientifica hanno trovato complessivamente 13 bossoli. Gli investigatori stanno anche cercando di capire se anche ragazzo ferito fosse finito anche lui nel mirino dei killer. Di sicuro conosceva la vittima e la frequentava. L’agguato è stato di chiaro stampo camorristico e non si esclude che il regolamento di conti sia riconducibile a scontri con altri clan della zona anche se sembra più probabile che la vicenda si sia consumata nell’ambito degli attriti interni al gruppo camorristico, conosciuto anche con il nome dei “girati”, che si allontanò dagli scissionisti in guerra con il clan Di Lauro.