Avrebbe alterato il certificato di agibilità per tenere aperto l’opificio del nipote consigliere comunale. É quanto ipotizzato a carico del responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Grumo Nevano (Napoli), cui oggi gli agenti della Polizia Metropolitana di Napoli hanno notificato un’ordinanza del Gip di Napoli Nord che lo sospende per tre mesi dalla funzione. L’inchiesta è partita nel marzo scorso in seguito al sequestro di un opificio tessile a Grumo, il cui gestore fu identificato come nipote del funzionario comunale nonché componente del Consiglio; l’attività, emerse nell’immediatezza, non era stata in alcun modo autorizzata né erano stati rispettati i requisiti tecnici per la tenuta dei locali dove avveniva la produzione; il certificato di agibilità fu addirittura consegnato in copia alla polizia giudiziaria. La Procura di Napoli Nord guidata da Francesco Greco ha voluto vederci chiaro, scoprendo che il certificato alterato era riprodotto su carta proveniente dagli uffici comunali, con regolare timbro del Comune di Grumo Nevano, ma i dati contenuti erano totalmente falsi, riferibili anche ad altre pratiche comunali; la firma era dell’ex responsabile dell’Ufficio Tecnico comunale che però l’ha disconosciuta. Per gli inquirenti dunque il certificato sarebbe stato dato “in bianco”, nel senso che sarebbe uscito dal Comune con timbri e firme legittime ma sarebbe stato riempito all’esterno con dati falsi relativi all’opificio del nipote del funzionario.