E’ finito sotto sequestro a Cesa, nel Casertano, per abusivismo edilizio, un complesso turistico dell’ampiezza di 51mila metri quadrati ubicato al confine con i comuni di Aversa e Sant’Antimo. I sigilli sono stati posti dai carabinieri del Reparto Territoriale di Aversa e della sezione di polizia giudiziaria della Procura della Repubblica di Napoli Nord, che ha coordinato le indagini. Sotto inchiesta sono finiti i proprietari della struttura, che rispondono di lottizzazione abusiva e rimozione dei sigilli apposti nel 2014 quando intervenne un primo sequestro sempre per opere di ampliamento del complesso realizzate in difformità degli strumenti urbanistici. La prima autorizzazione a costruire fu concessa tra il 2003 e il 2004, poi intervennero altri permessi; al momento non ci sono amministratori pubblici o personaggi politici indagati. Per gli inquirenti l’acquapark sarebbe stato ampliato negli anni grazie a permessi a costruire illegittimi, in quanto rilasciati in assenza di una preventiva lottizzazione. In particolare le piscine, gli scivoli, ma anche il fabbricato dover sono ubicati i negozi e l’albergo sono state realizzate in un’area in cui sarebbe servito un piano di lottizzazione per edificare; peraltro parte dell’area ha destinazione agricola, per cui sarebbe stata necessaria anche una variante urbanistica. Ma niente di ciò è stato fatto. A Cesa c’è il Prg, che è stato approvato nel 2000, ma mancano i piani particolareggiati, come il piano di lottizzazione.

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