Il cartello della droga colombiano di Cali, quello che negli anni novanta era contrapposto al cartello di Medellin di Pablo Escobar, era il principale grossista da cui i clan camorristici si rifornivano e importavano centinaia di chili di cocaina all’anno che poi distribuivano sul mercato della provincia di Napoli. Trentasette imputati, tra cui i ras dei clan Nuvoletta, Leone e Ciccarelli, che in maggioranza hanno optato per il rito abbreviato, sono accusati di traffico internazionale di cocaina e hashish, importata dalla Colombia e dai paesi del Nordafrica, nell’ambito di un processo che si sta celebrando presso l’aula bunker di Poggioreale.
Un’organizzazione transnazionale composta da esponenti di spicco di vari clan operanti tra Marano, Quarto, Torre Annunziata, Caivano, Bacoli e Villaricca. Alla sbarra molti volti noti del crimine organizzato della provincia di Napoli. Tra questi Antonio Nuvoletto (errore di trascrizione all’anagrafe), figlio del defunto Angelo Nuvoletta affiliato all’omonimo clan, Bruno Carbone, Giacomo Di Pierno e i colombiani Josè Antonio Ayala Gomez, procacciatore delle somme destinate agli acquisti in Colombia, Hernan Alberto Avivo Aguirre e Julian Andres Ayala Gomez, entrambi referenti del cartello di Cali. Tra gli imputati, alcuni dei quali latitanti, figurano anche Antonio Escobar Ramirez e Antonio Pareles Gomez. I fatti oggetti dell’inchiesta giudiziaria, coordinata dal pm della Dda di Napoli Maria Di Mauro, sono riferiti al biennio 2013-2014.