Pasquale Zagaria, fratello di Michele, boss del clan dei Casalesi, è stato condannato ad otto anni di reclusione per estorsione, sequestro di persona e detenzione illegale di armi nell’ambito di un’inchiesta sulla compravendita di alcune cave nel quartiere napoletano di Chiaiano da adibire a discarica. La sentenza è stata emessa al termine del processo con rito abbreviato dal gup di Napoli Alberto Capuano, che ha accolto la richiesta del procuratore aggiunto Nunzio Fragliasso.
La vicenda risale ai primi anni Duemila: dalle indagini, coordinate da Fragliasso e dai sostituti Catello Maresca, Alessandro Milita e Alfonso D’Avino, è emerso che, nel corso di una delle tante emergenze rifiuti, la società Fibe spa cercava cave da adibire a discarica. Avendolo saputo, un imprenditore acquistò quelle di Chiaiano per realizzare una speculazione: le offrì infatti in vendita a Fibe per un prezzo quasi doppio. Una volta avvenuto l’acquisto, il proprietario originario, resosi conto che avrebbe potuto ottenere molto più denaro dalla vendita delle cave, si rivolse a Zagaria, il quale convocò l’imprenditore autore della speculazione e, minacciandolo anche con armi, gli impose di consegnargli, in più tranche, la differenza tra il prezzo al quale aveva acquistato le cave e quello al quale le aveva rivendute a Fibe.