NAPOLI – Le ripetute minacce e gli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti in Campania – si legge in una nota – le pressioni e il tentativo di bavaglio anche da parte della politica con le reiterate richieste di risarcimento danni, le crescenti difficoltà della professione sono i temi trattati nella Commissione parlamentare antimafia che a Roma, a palazzo San Macuto, ha ascoltato in audizione il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania Ottavio Lucarelli, il presidente dell’Assostampa Campania e consigliere nazionale Fnsi Vincenzo Colimoro assieme ad Arnaldo Capezzuto, Amalia De Simone, Tina Palomba e Giovanni Taranto in rappresentanza dei cronisti vittime di intimidazioni e minacce che hanno raccontato le proprie esperienze.

Un’audizione congiunta convocata su iniziativa della senatrice Teresa Armato, componente della Commissione antimafia, che ha introdotto i lavori a cui hanno partecipato i senatori Enrico Musso, presidente del Comitato per la cultura della legalità, e Luigi De Sena. In modo particolare sono stati segnalati i casi di intimidazione e violenze compiuti nei confronti dei giornalisti campani ma anche le difficoltà nel fare correttamente informazione per quei cronisti che, lontani dalle redazioni, sono costretti a lavorare con scarse garanzie e bassissimi compensi rendendo in questo senso di massima urgenza l’approvazione della legge sull’equo compenso quale forma di tutela nei confronti di precari e free lance. Assieme alla necessità di una riforma della legge che regola l’attività dell’Ordine e che risale al 1963, è stata sollevata la necessità di una revisione dell’attuale sistema normativo in relazione alla diffamazione a mezzo stampa e alle modalità di richiesta di risarcimento danni. Assostampa e Ordine hanno sottolineato la necessità che il Parlamento intervenga con una legge che renda possibile la richiesta di risarcimento danni solo se il giornalista è riconosciuto colpevole del reato di diffamazione a mezzo stampa. Ordine e Associazione hanno inoltre rappresentato l’esigenza che il Parlamento, sollecitato dalla Commissione antimafia, lavori nella direzione di individuare la possibilità di stipulare polizze assicurative per i giornalisti in relazione al loro rischio professionale come già avviene per tutte le altre categorie professionali. A conclusione dell’audizione il presidente dell’Ordine Ottavio Lucarelli ha consegnato alla Commissione un dossier in cui sono segnalati i più gravi casi di minacce ai danni sia di numerosi colleghi, solo alcuni dei quali sono sotto scorta o sotto vigilanza, sia delle redazioni di Metropolis, Roma, Cronache di Napoli, Radio Siani. Nel dossier sono indicate anche le iniziative dell’Ordine della Campania a tutela dei colleghi minacciati: le due audizioni dei mesi scorsi nei Comitati per l’Ordine e la sicurezza di Napoli e Caserta, la costituzione di parte civile, con il patrocinio dell’Ordine degli avvocati di Napoli, al fianco del collega Arnaldo Capezzuto minacciato da camorristi del clan Giuliano. Il presidente dell’Assostampa Vincenzo Colimoro ha poi riferito sul dossier del sindacato sulla Campania, lo stesso già depositato agli atti della Commissione antimafia realizzato da Fnsi, gruppo di lavoro “Ossigeno” e Associazioni regionali di stampa in collaborazione con l’Istituto di previdenza dei giornalisti sull’emittenza televisiva locale in Campania. Il documento evidenzia una serie di anomalie anche in relazione al finanziamento pubblico oltre che alla contrattualizzazione e ai versamenti contributivi dei giornalisti.

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui