Aumentano il ‘sesso via internet’, lo scambio di materiale osé via sms, mail o chat, così come i ragazzi minorenni dediti al gioco d’azzardo: è la fotografia scattata dalla relazione annuale dell’Autorità garante dell’infanzia e dell’adolescenza nella Regione Campania relativa al 2013. Il gioco d’azzardo tra i minori è un fenomeno che riguarda il 57,8% degli studenti, un dato che pone la Campania prima nella classifica italiana che ha una media nazionale del 47,1% dei giovani delle scuole medie superiori. Sono 130mila i minori che in Campania vivono in condizione di povertà assoluta, l’11,7% della popolazione minorile rispetto ad una media nazionale del 10,3%. Molto comune, secondo la relazione, è il sexting, divenuto moda fra i giovani, che consiste principalmente nello scambio di messaggi, di foto e video sessualmente espliciti, spesso realizzate con il telefono cellulare, oppure pubblicate attraverso chat, social network e internet in generale. Dati specifici relativi alla Campania, tuttavia, non sono disponibili da qui la necessità di una ricerca per monitorare il fenomeno. Le variazioni riscontrate in merito al fenomeno delle baby gang, riguardano una contrazione delle azioni di microcriminalità contro studenti e adolescenti tra aprile e giugno. Purtroppo nel secondo semestre del 2013, il fenomeno è nuovamente presente con vittime, non più preponderanti come gli studenti, ma generiche e di qualsiasi età.
Sul fronte della microcriminalità, come spiega Cesare Romano, Garante dei diritti per l’Infanzia e l’adolescenza, La Campania “ha una presenza più elevata rispetto alla Calabria o alla Sicilia e, considerando che per ogni affiliato della mafia siciliana ce ne sono cinque campani e per ogni ‘ndranghetista addirittura otto, possiamo dedurre che i minori che vivono particolari situazioni di disagio vedono l’affiliazione alla camorra come un trampolino di lancio per un’esistenza facile e ricca”. Romano chiede “più attenzione da parte della politica regionale che deve prendere atto dello stato di malessere in cui versano bambini e ragazzi nei nostri territori”. E chiede anche un “tavolo tecnico in grado di riformare l’intero comparto riguardante le politiche a favore dei minori”. “Sarebbe opportuna un’attenzione maggiore da parte del governo della Regione – ha affermato – che nonostante l’impegno e la sensibilità mostrata sulle tematiche minorili non è riuscita a incrementare il fondo annuale, destinato al garante ridotto a 30mila euro”. L’Autorità è promotrice dell’istituzione di un “Osservatorio sulla violazione dei diritti dei minori” che possa collaborare attivamente con l’Osservatorio Regionale sull’Infanzia e l’Adolescenza. Tra le altre attività, è stata avviata un’indagine sui territori per accertare le zone maggiormente a rischio di abuso intra-familiare e la portata del fenomeno. “Dalle segnalazioni pervenute a quest’ufficio e da un primo sondaggio, risulta che la pratica incestuosa sia da non sottovalutare considerando che spesso è elevata quasi alla normalità in alcuni quartieri delle zone metropolitane ma anche in territori rurali – ha concluso Romano – Pertanto si richiede la collaborazione di tutte le istituzioni per mappare le aree maggiormente a rischio”.