TORRE DEL GRECO – Nuovo colpo di scena nell’inchiesta sul crac della Deiulemar compagnia di navigazione, la società di Torre del Greco (Napoli) nella quale quasi tredicimila risparmiatori hanno investito oltre 720 milioni di euro. I magistrati chiamati a decidere sulla richiesta di ricusazione del collegio giudicante che deve stabilire l’esistenza di una “società di fatto” tra l’ex amministratore unico, Michele Iuliano, e gli otto armatori finiti a processo a Roma, hanno infatti chiesto l’autorizzazione “ad astenersi dalla trattazione del presente giudizio” mandando alla Cancelleria “per la immediata trasmissione al presidente del tribunale di Torre Annunziata per i provvedimenti di competenza”.
La decisione è stata presa dal collegio perché in precedenza gli stessi magistrati hanno dovuto giudicare sul dissequestro dei beni degli armatori in precedenza posti sotto chiave. La notizia è stata accolta con “meraviglia e stupore” dai compenenti del comitato dei creditori, presieduto dall’avvocato Giuseppe Colapietro, che, in un comunicato stampa, sottolineano come “non si comprendono non solo le ragioni che hanno spinto il collegio giudicante a fissare l’udienza del giudizio di ‘ricusazione’ alla data del 16 aprile, poi anticipata solo su espressa richiesta della curatela fallimentare al 26 marzo, ma nemmeno i motivi per cui dalla data di pubblicazione dell’accoglimento del reclamo avverso il sequestro del 12 marzo il collegio non abbia preventivamente espresso al presidente del tribunale di Torre Annunziata la propria intenzione di astenersi dal decidere sulla ricusazione, considerato che i motivi di ‘opportunita” già erano ben noti”. “Come evidenziato nella stessa ordinanza del tribunale di Torre Annunziata, il processo relativo al crac della Deiulemar compagnia di navigazione assume particolare rilevanza sociale, sia per il numero dei soggetti coinvolti, sia per la particolare consistenza economica. Ed è proprio per tali interessi che trovo assurdo che, a distanza di oltre un mese dal deposito dell’istanza di ricusazione, operata dai legali dei soci Deiulemar, il tribunale, nei vari collegi finora composti, pur evidenziando più volte la reale e concreta possibilità dell’esistenza di una società di fatto e, per l’effetto, la probabile dichiarazione di fallimento dei medesimi, non abbia ancora individuato il collegio giudicante ‘competente’ a statuire ciò”. E’ il commento del rappresentante dell’associazione nazionale consumatori di Torre del Greco (Napoli), l’avvocato Antonio Cardella, in merito alla decisione dei magistrati chiamati a decidere sulla ricusazione del collegio giudicante della “società di fatto” di rimettere gli incartamenti al presidente del tribunale “Un pericoloso ‘ping-pong’ – prosegue Cardella – che rischia di compromettere seriamente gli interessi economici dei risparmiatori coinvolti e dell’intera città di Torre del Greco. Auspico un’immediata, oculata e definitiva composizione del collegio giudicante, affinché quanto già palesemente ipotizzato nei provvedimenti dei vari collegi possa essere sancito con un effettivo e definitivo provvedimento”.