L’Agenzia delle Entrate ha annullato “in autotutela” l’avviso di liquidazione di oltre 7.500 euro inviato qualche giorno fa alla signora Rosa Polce, madre di Carmen Polce, uccisa nel 2005 dal convivente che è stato condannato a 19 anni di reclusione e al risarcimento di 100mila euro. L’omicida è risultato nullatenente, e l’Agenzia delle Entrate si è quindi rivalsa sulla donna chiedendole il pagamento delle spese processionali perché “sono solidalmente obbligati al pagamento delle imposte tutte le parti in causa”. L’Agenzia delle Entrate ha anche provveduto contattare la signora Rosa Polce a cui ha espresso solidarietà per l’accaduto. L’Agenzia delle Entrate, in una nota precisa, inoltre, che “il pagamento dell’imposta di registro è stato richiesto a tutte le parti del processo, come prevede la Legge, in quanto la Cancelleria del Tribunale non ha attivato la procedura per la registrazione a debito”. “In assenza di ciò, – prosegue la nota – l’Agenzia non ha potuto fare altro che registrare la sentenza nei modi ordinari, notificando, quindi, l’avviso anche alla signora Polce”. “Di fronte della spiacevole circostanza – conclude la nota dell’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate – si è comunque già provveduto a contattare la signora e ad annullare in autotutela l’avviso di liquidazione”.