NAPOLI – “Domani vorrei incontrare il prefetto di Napoli Andrea De Martino per parlare della mia situazione. Dopo quello che e’ accaduto giovedi’ notte, per tranquillizzare i genitori ho deciso di spostarmi in Cilento ma domani torno a Napoli. Il mio posto e’ tra i bambini della mia associazione”.

Lo ha detto all’Adnkronos il sacerdote anticamorra don Luigi Merola, da otto anni sotto scorta in quanto finito nel mirino dei clan. Giovedi’ scorso intorno alla mezzanotte poco dopo essere rientrato a casa a Marano, centro alle porte di Napoli, una coppia che stava rientrando ha notato due uomini mentre si infilavano il passamontagna e impugnavano le pistole. Questa coppia poi ha avvertito le forze dell’ordine temendo per la vita di don Merola. Il giorno dopo il coraggioso sacerdote si e’ trasferito nel Cilento dai genitori, accompagnato dalla sua scorta.Chiedero’ al prefetto De Martino di ripristinare la vigilanza dinamica. Se le forze dell’ordine passano ogni tanto sotto casa mia sicuramente funzionerebbe come deterrente contro eventuali malintenzionati. Eventuali azioni sarebbero scoraggiate dalla presenza continua delle forze dell’ordine sotto casa mia”, spiega don Merola. “Non conosco le intenzioni di quei due tizi forse avevano intenzione di fare una rapina, forse aspettavano me. Sono arrivati poco dopo il mio ritorno a casa – spiega ancora don Merola – ma giovedi’ scorso sono rientrato prima, generalmente arrivo sempre dopo l’una di notte. Perche’ con i ragazzi bisogna stare molto tempo in loro compagnia, bisogna trascorrere una giornata intera altrimenti diventa piu’ difficile strapparli dalla strada”. Dunque, secondo il giovane sacerdote anticamorra se qualcuno aveva spiato le sue abitudini, pensava di incrociarlo dall’una in poi non immaginando che proprio giovedi’ aveva deciso di rientrare prima a casa. “Non so che cosa pensare. Se volevano fare una rapina, poteva succedere che proprio in quel momento rientravo con la mia scorta e mi chiedo che cosa sarebbe accaduto? Sarebbe stato un macello. Ringrazio Dio che invece giovedi’ notte non e’ successo nulla”, prosegue don Merola.

 

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