I carabinieri hanno fatto luce sulla sparatoria del 14 aprile dell’anno scorso a Brusciano nella quale rimase ferito un pregiudicato, arrestando tre persone. Nell’agguato furono esplosi 15 colpi di arma da fuoco lungo la strada, tanto da mettere a repentaglio l’incolumità anche di inconsapevoli passanti. Secondo i militari ad aprire il fuoco furono due appartenenti al clan Palermo, destinatari dell’odierna misura, e a identificare un ulteriore responsabile, appartenente al clan Rega, intervenuto a difesa della vittima dell’agguato. Movente del raid i contrasti tra i due contrapposti clan nella gestione dei traffici illeciti dello spaccio di sostanze stupefacenti. L’inchiesta ha anche consentito di certificare l’esistenza di un sodalizio camorristico denominato clan Palermo, operante nel comune di Brusciano e limitrofi e contrapposto al clan Rega storicamente egemone in quell’area. Le indagini hanno svelato anche alcune forme di espressione simboliche della camorra, tra cui un bacio camorristico sulle labbra, avvenuto tra due affiliati al clan Rega a suggello del vincolo associativo esistente. La sparatoria, inoltre, avvenne a neanche un’ora dal momento in cui l’inviato di Striscia la Notizia Vittorio Brumotti lasciò Brusciano dopo aver effettuato un servizio per denunciare lo spaccio di droga.