Misure di interdizione dall’esercizio della professione sono state disposte dalla magistratura romana nei confronti di un giudice di pace di Nola, tre avvocati, un perito ed un medico nell’ambito di un’inchiesta su truffe alle assicurazioni legate ad incidenti stradali inesistenti o con dinamiche diverse da quelle descritte nelle denunce. I provvedimenti sono stati emessi dal gip Maddalena Cipriani su richiesta del procuratore aggiunto Paolo Ielo e del sostituto Laura Condemi.
Gli accertamenti sono stati avviati a Nola ed una prima tranche è già al centro di un processo. A Roma è arrivata la parte, una ventina di sinistri, che coinvolge i Giudici di Pace. Infatti, oltre ad Attilio Altamura, uno dei destinatari dell’interdizione (disposto anche l’obbligo di presentazione), sono indagati altri quattro colleghi. Gli avvocati per i quali è stata disposta la sospensione dell’attività sono Nunzio Cerciello, Maria Cristina De Vivo e Roberto Chiavarone. Analoga situazione per il perito stradale Francesco Rea ed il medico Salvatore Duraccio. Tutti, ad eccezione di Chiavarone, sono indagati per associazione a delinquere finalizzata alla frode. Altamura è iscritto anche per corruzione. Ad un falso testimone è stato imposto l’obbligo di presentazione. L’inchiesta ha consentito di accertare come il sistema per truffare le assicurazioni fosse incentrato su falsi testimoni, certificazioni artefatte e complicità dei Giudici di Pace. Oltre ad Altamura sono indagati nella capitale altri quattro giudici: per tre di essi la procura aveva sollecitato l’emissione di misure di interdizione, ma il gip ha ritenuto che non sussistano i presupposti.