GIUGLIANO – Dal 2008 percepiva illegittimamente una pensione d’invalidità civile, di 770,87 euro, con tanto di indennità di accompagnamento, ma la sua pratica non era mai finita al vaglio della commissione medica come, invece, attesta la sua documentazione. Gabriele Di Nardo, 53enne di Giugliano in Campania (Napoli), cognato dei fratelli Francesco e Giuseppe Mallardo, capi indiscussi dell’omonimo clan attivo nell’hinterland a nord di Napoli, è stato arrestato ieri dalla polizia con l’accusa di truffa aggravata e continuata, violazione degli obblighi connessi alla sorveglianza speciale, falsità ideologica, falsità materiale, contraffazione di sigillo di Stato ed uso del sigillo contraffatto.

Tra l’altro, in alcune sue dichiarazioni rese nel corso di un procedimento di prevenzione a suo carico, Di Nardo non aveva mai fatto parola di questa pensione. Anzi, aveva asserito di avere sempre svolto lecita attività lavorativa. Gli agenti della Divisione Polizia Anticrimine della Questura partenopea e del commissariato di Giugliano-Villaricca lo hanno rintracciato e bloccato nella sua abitazione dove sono stati sequestrati preventivamente il certificato di pensione, varia documentazione relativa a conti correnti bancari e postali, carte di credito, bancomat bancario e postale, un libretto di assegni ed un orologio marca Rolex. Dagli accertamenti eseguiti dalla polizia su delega della Corte d’Appello di Napoli tra i documenti dell’Ufficio Invalidi del Comune di Giugliano, è emerso che il verbale di visita medico-collegiale del primo febbraio 2008, con cui veniva riconosciuta, dal 14 aprile 2006, un’invalidità civile (per psicosi cronica con disturbi del comportamento – epatopatia cronica da tossicomane), firmato dal dirigente del Settore Socio Sanitario, era privo di data di emissione, come il decreto di invalidità civile emesso dal Comune di Giugliano. Dai riscontri incrociati effettuati nella sede provinciale Inps, i poliziotti hanno accertato che non vi era nessun fascicolo relativo all’uomo e la falsità ideologica e materiale del verbale di visita medico-collegiale. Di Nardo non risultava neppure nell’elenco dei soggetti convocati a visita il primo febbraio del 2008 né era stato sottoposto a visita medica dalla Commissione Medica di Verifica Provinciale. Inoltre, il presidente della Commissione Medico Legale che quel primo febbraio avrebbe ipoteticamente dovuto analizzare la sua pratica, non ha riconosciuto come propria la grafia del verbale redatto di pugno e la firma in calce.

 

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