Le tute blu dello stabilimento Fincantieri di Castellammare di Stabia (Napoli) affrontano questa mattina il referendum sul piano lavoro firmato dai sindacati, che prevede una importante deroga al Contratto nazionale di Lavoro.

L’apertura delle urne e’ stata fissata alle ore 10, orario in cui i lavoratori cominceranno ad affluire in mensa. Sono circa 600 i dipendenti che riceveranno la scheda sulla quale potranno vergare su un si’ o un no riferito all’accordo sindacale firmato il 1 febbraio da Fiom, Fim, Uilm e Ugl e che prevede un calo di eccedenze da 290 a 230 (sugli attuali 613 esuberi dei quali nessuno sara’ licenziato). L’accordo impone una piu’ spinta flessibilita’ dell’orario di lavoro, in vista di di una commessa che assicura la sopravvivenza del cantiere di Castellammare di Stabia. Tra i sindacati c’e’ ottimismo, le maestranze hanno gia’ espresso nelle assemblee aziendali una convinta adesione all’accordo raggiunto con l’azienda, in cambio della realizzazione del traghetto della canadese Societe’ des traversiers du Qubec (STQ). Malumori serpeggiano tra i lavoratori dell’indotto a cui sarebbe stata tagliata gran parte della partecipazione alla nuova commessa. La competitivita’ richiesta al cantiere di Castellammare di Stabia passa, infatti, per una ”internalizzazione” del lavoro un tempo affidato alle ditte dell’indotto. E’ quanto prevede l’adozione dell’orario ”plurisettimanale”, mediante il quale, a fronte di esigenze tecniche-produttive, le unita’ interne saranno impiegate per un massimo di ore che supera il limite previsto dal contratto nazionale, di sei ore. Abolita la pausa mensa, vengono assicurati i cosiddetti ”dieci minuti cosiddetti fisiologici” e l’orario flessibile sara’ applicato su sei giorni settimanali, dal lunedi’ al sabato. Le urne per il referendum saranno chiuse alle ore 14,30. Lo spoglio iniziera’ immediatamente e nel tardo pomeriggio i sindacati ne annunceranno l’esito.

 

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