A oltre un anno dalla morte della piccola Fortuna Loffredo, morta a sei anni, il 24 giugno 2014, dopo un volo da uno degli stabili del Parco Verde di Caivano (Napoli), le indagini condotte dal pm Domenico Airoma della Procura di Napoli Nord registrano un elemento di novità su cui gli inquirenti mantengono uno stretto riserbo.
Nei prossimi giorni potrebbero essere riascoltate alcune persone già sentite dagli investigatori nell’immediatezza dei fatti. Si tratterebbe di un elemento non tale però da portare all’iscrizione di sospetti nel registro degli indagati ma che squarcia un velo, fatto di omertà e probabili depistaggi, che fino ad ora non ha consentito di ricostruire la dinamica dell’ accaduto. Qualcuno, è la convinzione del pm, non ha detto la verità, per paura o per coprire qualche sospetto. Il fatto nuovo della vicenda si è occupato il Mattino sarebbe emerso dopo che il pm Airoma a cui è stato assegnato il fascicolo dell’inchiesta dopo la morte, in incidente stradale, del primo sostituto procedente, Federico Bisceglia ha riesaminato le testimonianze e gli atti dell’indagine: il magistrato poi ne avrebbe trovato conferma nelle perquisizioni effettuate nei giorni scorsi nelle palazzine popolari. Resta il contesto delle rete di pedofili di cui la piccola è rimasta vittima, come accertato dall’autopsia. Dopo il fatto anche la madre della piccola, coinvolta in un’inchiesta per un giro di monete false, fu chiamata in causa da alcuni testimoni. Sempre al Parco Verde, un anno prima della morte della piccola, morì in circostanze analoghe un bimbo di tre anni. Per l’anniversario della morte di Fortuna è stata organizzata a Caivano una fiaccolata per mantenere viva l’attenzione su una morte ancora avvolta nel mistero.