“Ho comprato quel vino perche’ era buono, era senza conservanti, senza solfiti. Massimo D’Alema non mi propose nulla, fui io a decidere di acquistare queste 2mila bottiglie”. Ecco in sintesi una delle risposta che Roberto Casari ha dato al gip di Napoli Amelia Primavera nel corso dell’interrogatorio di garanzia che si e’ svolta la scorsa settimana al carcere di Poggioreale. Casari e’ l’ex presidente della cooperativa Cpl Concordia, finita al centro delle indagini della procura di Napoli lega agli appalti per la realizzazione di un impianto di metanizzazione sull’isola d’Ischia. “Noi – dice Casari – facciamo i pacchi di Natale, ci mettiamo dentro il panettone. Prendiamo l’uovo di Pasqua, la colomba, siamo in mille e ottocento allora ho preso le bottiglie. Perche’ quello rosso, di D’Alema? Mi ha detto che e’ senza solfiti, allora mi ha incuriosito questa cosa qua. Perche’? Perche’ a me tocca sempre di bere del vino bianco, perche’ ho un problema particolare, il vino rosso mi da’ dei problemi e mi hanno detto che e’ colpa dei solfiti. Allora ho detto: meno male! Lui mi disse che se ne occupava, perche’ non era piu’ parlamentare, non era niente, e mi disse che aveva la cantina. Mi disse: ‘ho fatto un ottimo vino’, assaggiati due bottiglie ed erano buone”.