Lorenzin come Balduzzi. L’esponente del governo Letta ha fatto infuriare chi da mesi lotta contro il biocidio in atto in Campania che tra le cause, oltre allo sversamento illegale di rifiuti tossici, vede anche i roghi incontrollati di rifiuti. Il neoministro alla salute, così come fece il suo predecessore, è venuta in Campania e ha detto che se nella nostra regione si muore di tumore è anche a causa di cattivi stili di vita. Evidentemente al Ministero non hanno compreso, ancora, la portata e la drammaticità di quel che accade in campania.

“Sei mesi fa –spiegano gli esponenti del coordinamento comitato fuochi –  il Ministro alla Salute Balduzzi era ad Aversa a dirci che le migliaia di morti di cancro erano probabilmente dovute al vizio del fumo e a cattivi stili di vita dei campani. Dopo aspre contestazioni il ministro tornava in Terra dei veleni per rendersi conto di persona delle assurdità che i tecnici del ministero gli avevano raccontato. Balduzzi prometteva le analisi tossicologiche sui vigili del fuoco, prometteva un tavolo con i medici per l’ambiente. Ma niente da fare Intanto cade il governo e se ne fa un altro.  Il nuovo Ministro, Beatrice Lorenzin, viene a Napoli a pochi mesi di distanza e dice esattamente le stesse cose di Balduzzi ad Aversa. È assurdo”.

Per gli esponenti del coordinamento: “Balduzzi non ha detto alla lorenzin che gli apparati di sistema delle lobbie al ministero le avrebbero somministrato la solita minestrina riscaldata e lei viene qui a prendersi di nuovo gioco di noi!!!! con studi fasulli e ridicoli come il Sebiorec o altri dati manipolati a piacimento per dire quello che vogliono loro.  Non ne possiamo piu’ di ministri burattini !”.

Una situazione non più tollerabile:  “Adesso – scrivono – vogliamo incontrare chi comanda e decide davvero, cioè l’apparato dei funzionari dei ministeri, che tirano le fila, che sono legati alle lobbie e ai centri di potere e che vogliono che le cose rimangano esattamente come sono oggi! Questa è la terra nella quale si piange su troppe bare bianche, ai cimiteri arrivano solo morti per tumore. I genitori (contro natura) accompagnano i figli al cimitero.

Il ministro della salute, insieme ai colleghi del governo, deve dare la massima centralità alla questione inquinamento nella terra dei veleni, nella  terra campana compresa tra Napoli e Caserta nella quale lo sversamento dei rifiuti tossici industriali è oramai un sistema infallibile e implacabile, come implacabile è la nostra  cattiva sorte. Ancora una volta si dà la colpa agli stili di vita, che in realtà, sono sì sbagliati, ma in quanto mangiamo i cibi avvelenati dei terreni contaminati e respiriamo sistematicamente le diossine dei roghi tossici!”.

 

ECCO LO SCHEMA DI INTERVENTI CHIESTI ALLE AUTORITA’ DAL COORDINAMENTO COMITATO FUOCHI:

–        MINISTERO DEGLI INTERNI:  deve garantire il controllo e il presidio del territorio, diurno e notturno, con azione di intelligence investigativa per risalire dagli sversamenti a chi ha sversato;

–        MINISTERO DELLA GIUSTIZIA: deve garantire massimo rigore per i reati ambientali e l’approvazione di una seria legge per l’inasprimento delle pene e l’equiparazione del reato ambientale a reato di criminalità organizzata, quindi imprescrivibile;

–        MINISTERO DELL’AMBIENTE: deve bloccare qualsiasi flusso di ingresso in Campania dei rifiuti industriali, deve garantire la tracciabilità dei rifiuti pericolosi. Deve garantire metodi sicuri di smaltimento a basso costo dell’amianto e degli scarti industriali delle aziende campane a nero. Dovrà garantire le bonifiche, appena saranno definitivamente fermati gli sversamenti, per risanare i territori.

–        MINISTERO DELL’AGRICOLTURA: deve garantire la tutela dei terreni sani con un marchio di qualità dei prodotti. Deve garantire politiche agricole, commercializzazione e filiere produttive per i prodotti NO FOOD che sarà necessario coltivare per anni sui terreni contaminati, tutelando i coltivatori.

–       MINISTERO DELLA SALUTE: deve avviare studi tossicologici seri, sulle persone ed in relazione alle analisi sui prodotti agricoli, con la collaborazione dei medici dell’ambiente dell’Isde, per dimostrare il nesso di causalità tra il disastro ambientale e le patologie. Deve agevolare e sostenere il serio avvio del registro tumori della Campania.

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