NAPOLI – L’intera prima parte dell’ordinanza di custodia cautelare notificata questa mattina a quattro persone nell’ambito dell’inchiesta sul racket del “caro estinto” è dedicata dal gip Carlo Alessandro Modestino a ricostruire l’aggressione subita due anni fa dal giornalista delle “Iene” Giulio Golia e dalla sua operatrice Alessandra Frigo.

I due erano intenti a realizzare un’inchiesta sul monopolio dei funerali a Casoria da parte di Salvatore Esposito e sui prezzi da lui praticati, spesso doppi o addirittura tripli rispetto a quelli delle ditte di Napoli, ma mentre intervistavano Giovanni Battilano, prestanome di Esposito che è tra gli arrestati di oggi, l’operatrice venne aggredita e derubata della telecamera. A impadronirsi della telecamera, hanno accertato i carabinieri, era stato un dipendente di Battilano, Maurizio Liquore, a sua volta arrestato oggi. Nel corso dell’inchiesta delle “Iene”, svariati imprenditori funebri di Napoli avevano spiegato di non potere svolgere funerali a Casoria, “a causa di una vecchia storia” o addirittura “perché mi sparano addosso”. La quarta persona arrestata assieme a Esposito, Battilano e Liquore è Anna Ferrara, collaboratrice di Esposito.

 

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