Abiti colorati, tinte estive e gioielli da sogno. Hanno destato curiosità e ammirazione gli invitati al cocktail di benvenuto e alla cena a Villa Pignatelli che stasera ha aperto a Napoli le quattro giornate dedicate alla celebrazione del trentennale di Dolce&Gabbana. All’esterno della Villa sin dalle 19 si è radunata una piccola folla di curiosi che hanno applaudito quando da una Mercedes grigia sono scesi Stefano Gabbana e Domenico Dolce, i due “padroni di casa” per una sera della Villa ottocentesca in stile neoclassico sulla Riviera di Chiaia, recentemente restaurata. “Siamo molto emozionati, amiamo Napoli che è una città internazionale” ha detto Dolce. Tra i 400 ospiti della serata anche le autorità cittadine, con il sindaco Luigi de Magistris, accompagnata dalla moglie Maria Teresa Dolce, ed il prefetto Gerarda Pantalone. Poi i clienti più fedeli della maison, venuti a Napoli dagli Usa, all’estremo oriente e dal Sudamerica. Gli automobilisti passano ordinati davanti alla villa, lanciano uno sguardo e sfilano via, un po’ stupiti dai valletti in livrea rossa e la scritta Vip sui berretti, ma senza neanche un colpo di clacson nonostante l’attesa per la discesa degli ospiti dalle auto. I curiosi a piedi si sporgono dalle cancellate di Villa Pignatelli, blindata dalla security. All’interno le luci sono sfavillanti per illuminare la collezione di gioielli della maison e i grandi pannelli fotografici che ritraggono le dive del cinema a cominciare da Sophia Loren, la musa ispiratrice dei due stilisti, stella della quattro giorni in una Napoli che da sabato sarà ufficialmente “sua”, dopo il conferimento della cittadinanza onoraria. “Sarà un giorno che resterà nella storia della città, sono emozionato come lo è lei. Napoli? Il marchio made in Naples va molto forte”, ha detto de Magistris prima di lasciare il party per presenziare a un altro evento storico, il concerto di David Gilmour agli scavi di Pompei. Intanto nel giardino comincia il cocktail, la Loren resta in hotel a riposare, e Dolce e Gabbana sigillano il loro amore per Napoli con una promessa: “una boutique in città? Ci penseremo, davvero”, dicono insieme.

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