Attraversare la galleria che collega piazza Sannazzaro con il quartiere Fuorigrotta, a Napoli, equivale a “fumare una sigaretta”. E’ quanto emerge da uno studio condotto da Università Parthenope con il Cnr nell’ambito del progetto “AriaSana” della Regione Campania per monitorare la qualità – appunto – dell’aria. Lo studio è stato condotto nel mese di marzo 2015 e i risultati dopo due anni di lavoro in laboratorio hanno evidenziato una elevata concentrazione di particolato atmosferico, più conosciuto come Pm. La qualità dell’aria è stata misurata nel tunnel “Quattro giornate” di Napoli, così da avere, come ha spiegato il professore Angelo Riccio del Dipartimento di Scienza e tecnologia dell’Università Parthenope, “un hotspot, un contesto definito dove poter calcolare i fattori di emissione di agenti inquinanti da parte dei veicoli, siano essi automobili, autobus, scooter e moto”. Sono state raccolte due serie di campioni su entrambi i lati della galleria, ognuna delle quali rappresenta il ciclo giornaliero “a una risoluzione temporale di 1 ora”. Oltre alla concentrazione di Pm, lo studio ha analizzato anche la concentrazione degli idrocarburi policiclici aromatici (Ipa). A causa del volume elevato di traffico, “la concentrazione delle particelle presso l’uscita del tunnel è stata sempre significativamente maggiore rispetto alla concentrazione di ingresso e, a seconda dell’ora del giorno, la concentrazione di PM10 era compresa tra 300 mg/m3, nel primo pomeriggio, e 600 mg/m3 nelle ore di punta all’uscita del tunnel”. In conseguenza di questa concentrazione, come prosegue il professore Riccio, “gli Ipa hanno raggiunto concentrazioni molto alte fino a 1450 ng/m3, e il benzo(a)pirene, un composto considerato cancerogeno, ha raggiunto concentrazioni elevate fino a 69 ng/m3”. Valori superiori a quanto previsto dal database dall’Ispra. Nessun allarmismo, però, assicura Riccio, anche perché, trattandosi di uno studio condotto all’interno di un luogo circoscritto: “Non va commesso l’errore di confondere i risultati ottenuti in questo contesto, con i dati normalmente raccolti dalle centraline dell’Arpac che si trovano in altri contesti”. “Ci si aspettava un fattore di emissione per il particolato di circa 55 mg/km-veicolo – ha spiegato – ma quello stimato dalle misurazioni effettuate ai due lati del tunnel è stato circa quattro volte superiore a quello previsto; inoltre, il benzo(a)pirene ha raggiunto un fattore di emissione in media, di 2,7 mg/km-veicolo, circa tre volte superiore a quello previsto dal database Ispra”. I dati completi dello studio saranno presentati domani, insieme con l’Associazione Napoli pedala, nella Bicycle house della galleria Principe, a Napoli, alle 18. “Siamo stati coinvolti qualche anno fa nell’ambito del progetto Aria Sana – ha affermato il presidente Luca Simenone – per il rilevamento della qualità dell’aria a Napoli. Abbiamo fatto montare dei piccoli rilevatori sulle nostre biciclette e andando in giro abbiamo mappato il territorio. I dati dello studio condotto nella galleria preoccupano perché, anche se si tratta di rilevazioni fatte in un contesto definito, i livelli di benzo(a)pirene sono paragonabili a quelli della zona intorno all’Ilva di Taranto”.