I loro bersagli erano i cacciatori di Pokémon. E’ quanto è emerso dai primi accertamenti a carico dei due giovanissimi incastrati dagli uomini del commissariato di Polizia San Ferdinando. I due, entrambi minorenni, sono stati identificati dopo appostamenti, fotografie estrapolate dai video, identikit e comparazioni. Nei confronti dei due ragazzi ieri mattina sono stati eseguiti due ordini di custodia cautelare; uno è stato accompagnato in centro di accoglienza, l’altro è in custodia presso un istituto penale minorile. Gli episodi contestati sono due, entrambi avvenuti all’interno della Villa Comunale. La rapina più recente risale all’otto agosto, quando una donna fu bloccata mentre faceva jogging e fu rapinata del telefono cellulare; i due, in quell’occasione, non erano armati ma riuscirono ad avere la meglio sulla vittima con minacce e spintoni. L’altra rapina, quella più violenta, risale invece al trenta luglio scorso. Vittima un sedicenne di Frattaminore che stava giocando a Pokémon Go. Come moltissimi coetanei, il sedicenne era arrivato alla villa comunale, dove i programmatori dell’applicazione hanno concentrato un gran numero di obiettivi. Quell’area è diventata quindi un’esca perfetta per i giocatori che però, come hanno appurato le forze dell’ordine, di riflesso attira anche i malintenzionati. Il ragazzo era stato notato mentre si aggirava tra i sentieri della villa. I rapinatori lo avevano seguito e gli avevano puntato il coltello contro. Quando la vittima aveva reagito era riuscita a sventare la rapina e a proteggere il cellulare, ma era scattata la punizione: due fendenti che lo avevano ferito a un braccio e a un gluteo. Gli agenti del commissariato di San Ferdinando, che già monitoravano l’area per l’alta frequenza di giovani che avrebbe potuto attirare anche i malintenzionati, dopo quell’episodio hanno organizzato servizi di controllo mirati volti a identificare i responsabili della tentata rapina e del ferimento. I poliziotti hanno acquisito i nastri di diverse telecamere di sorveglianza, comprese quelle dei baretti situati nelle vicinanze. Dalle immagini hanno poi estrapolato i volti dei ragazzi che potevano corrispondere alle descrizioni fornite dalle vittime e, infine, sono passati al confronto riuscendo a stringere il cerchio fino ad arrivare ai due ragazzi destinatari dell’ordinanza. Durante le indagini è emerso che i due si erano resi responsabili anche dell’altra rapina, quella ai danni della donna che faceva jogging, ma gli accertamenti proseguono per appurare un eventuale coinvolgimento in altri raid; non è infatti escluso che a loro siano imputabili anche altri episodi avvenuti all’interno della villa comunale o nelle immediate vicinanze.