Dopo un’odissea di ricoveri ospedalieri, Ilaria Montilli, 25 anni, napoletana di origine, trasferitasi a Sant’Anastasia da quando è diventata mamma di una bimba che oggi ha solo un anno e mezzo, è morta per un edema alla testa provocato da una forma di meningite. La giovane è deceduta al Cotugno, l’ultimo dei nosocomi dove aveva ricevuto assistenza sanitaria. La storia di Ilaria si consuma in meno di un mese e comincia il 14 marzo quando giunge all’ospedale Loreto Mare accompagnata dal padre che decide di portarla al pronto soccorso notando un eccessivo pallore sul volto della giovane. Intorno alle 16 iniziano gli accertamenti clinici nell’ospedale di via Vespucci per verificare lo stato di salute della 25enne che riferisce cefalea e senso di oppressione con vomito e dolore toracico. La donna viene sottoposta a diversi esami, tra cui una visita cardiologica e gli accertamenti dei parametri vitali fino alla diagnosi per febbre con la conseguente dimissione della paziente, avvenuta alle 18 circa della stessa giornata. Ilaria torna a casa e riabbraccia sua figlia, convinta che basterà qualche giorno per ristabilirsi. Con il trascorrere delle ore, invece, il malessere della ragazza peggiora drasticamente ed in particolare la febbre, che arriva facilmente a 39 anche al mattino, non accenna a diminuire. L’assunzione di tachipirina, suggerita a Ilaria dal medico di famiglia perché gli stati febbrili continuavano ad aggirarsi su temperature elevate, non aiuta la giovane che improvvisamente perde coscienza e sviene in casa dopo 3 giorni dalle visite al Loreto. Il 16 marzo, un’ambulanza trasporta Ilaria presso Villa Betania dove viene raggiunta da alcuni familiari nel pomeriggio e dove, per ore, vengono svolti svariati esami ed accertamenti per chiarire il quadro clinico della ragazza. Trascorre molto tempo prima che i parenti possano sapere qualcosa sullo stato di salute della 25enne al punto che in serata, la tensione sale, alcuni familiari si innervosiscono ed il loro stato di agitazione porta i sanitari ad allertare la polizia che giunge sul posto con le volanti del Commissariato di Ponticelli. Gli agenti si limitano a constatare lo stato dei fatti ed il successivo trasferimento della ragazza al II Policlinico Federiciano. Il trasporto in ambulanza della ragazza, intubata e bisognosa del ricovero nel reparto di Rianimazione, avviene in tarda serata e una volta presa in carico dall’azienda ospedaliera universitaria, Ilaria viene nuovamente sottoposta a svariati esami clinici.Durante la permanenza al Policlinico, l’ipotesi di una sospetta meningite rende necessario l’isolamento della paziente che, il 19 marzo, viene trasferita al Cotugno perché quel sospetto è conclamato in seguito agli esiti della profilassi. Ilaria trascorre 21 giorni di ricovero nell’azienda ospedaliera di via Quagliarello che fa parte degli Ospedali dei Colli, nosocomio specializzato ed attrezzato per la cura delle malattie infettive ma, evidentemente, quando la ragazza arriva tra quelle mura ospedaliere la meningite è in uno stato troppo avanzato della malattia. Ilaria era in coma, intubata e senza macchinari non sarebbe stato in grado di sopravvivere. Ieri mattina l’ultimo respiro per la giovane mamma. Un’odissea finita in tragedia.