Blitz di carabinieri e polizia nel rione Sanità, a Napoli. Arrestate nove persone e sgominato gruppo criminale. Tra gli indagati gli autori e mandanti delle “stese” tra il 2011 e il 2016. La questura e i carabinieri del comando provinciale di Napoli hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Napoli a carico di nove persone ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso finalizzata a omicidi, estorsioni, traffico di stupefacenti e violazione della legge sulle armi. Nel corso delle indagini gli investigatori hanno ricostruito con attenzione il ruolo ricoperto dai singoli indagati all’interno del clan camorristico Esposito-Genidoni, che è storicamente attivo nel quartiere della Sanità. Le accuse a carico degli arrestati vanno dall’associazione di tipo mafioso alla detenzione illegale di arma da fuoco, dalla detenzione illecita di sostanze stupefacenti al tentato omicidio con l’aggravante dell’articolo 7. Un’indagine complessa portata avanti da polizia e carabinieri incentrata oltre che su Antonio Genidoni, ritenuto il capo del clan, ma anche su altre persone collegate al suo nucleo familiare ed alcuni suoi uomini fidati. Inoltre le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia hanno consentito di far luce sugli autori del tentato omicidio di Francesco Bara, successivamente ucciso nel dicembre del 2012. Tra i destinatari del provvedimento restrittivo, oltre a Antonio Genidoni, vi sono anche la madre Addolorata Spina; la moglie Vincenza Esposito, Alessandro D’Aniello e Emanuele Salvatore Esposito, Walter Mallo, Francesco Spina, Salvatore Basile e Agostino Riccio.

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