Nove persone sono state arrestate dai carabinieri di Castello di Cisterna e dalla Squadra Mobile della Questura partenopea con l’accusa di associazione di stampo camorristico, estorsione aggravata e tentato omicidio. Per sette di loro il gip del tribunale di Napoli ha disposto il carcere mentre per altri due i domiciliari. Le indagini che hanno portato agli arresti di oggi hanno delineato l’operatività del clan Di Domenico a Nola e nelle zone limitrofe (Cimitile, Roccarainola, Tufino, Camposano). Ricostruita anche la struttura del gruppo camorristico, prima e dopo il giugno del 2011, data che segna l’inizio della collaborazione con la giustizia di Marcello Di Domenico, capo storico del clan. Gli inquirenti hanno fatto luce su sei estorsioni ai danni di alcuni imprenditori, avvenute tra il 2008 e il 2011, e sul tentato omicidio di Salvatore De Martino, camorrista “fai da te” della zona, in ascesa e in contrapposizione con il clan Di Domenico. I nove arresti di oggi scaturiscono dalla recente indagine sul clan Fabbrocino dalla quale sono emerse le tensioni e i contrasti con il clan Di Domenico. In carcere sono finiti Salvatore Barbato, detto “totore o’ cane”, 48 anni; Francesco De Sena, 39 anni; Vincenzo De Simone, soprannominato “simpson”, 33 anni; Ciro Di Domenico, detto ‘o’ cinese”, 56 anni; Nicola Di Palma, detto “bardellin”, 44 anni; Felice Grilletto, di 57 anni e Arcangelo Romeo, detto “angiolett a’ freccia”, 32 anni. Il gip di Napoli ha invece disposto i domiciliari per Antonio Buglione, detto “buttiglion”, di 43 anni e Aniello Giugliano, di 39 anni.