Si discuterà domani, al Tribunale di Torino, il ricorso ‘pilota’ presentato da quattro operai della Fiat di Pomigliano, ed iscritti allo Slai Cobas. I lavoratori, rappresentati dagli avvocati Giuseppe Marziale e Sergio Bonetto, chiedono di essere assunti nella newco Fabbrica Italia Pomigliano, e sarà lo stesso giudice del lavoro, Vincenzo Ciocchetti, che ha giudicato lo scorso anno la causa intentata dalla Fiom, a dover decidere del ricorso dello Slai Cobas.
“A differenza di altre organizzazioni – spiega Vittorio Granillo, dell’esecutivo nazionale del sindacato di base – lo Slai Cobas ha deciso di impostare l’intera strategia giudiziaria non sulla rivendicazione dei diritti per l’organizzazione sindacale in quanto tale, ma su quello determinante dei lavoratori di Fiat Group Automobiles all’assunzione in newco perché, in mancanza di ciò, anche nel caso di accoglimento favorevole del giudice, resta di fatto ininfluente qualsiasi ipotesi di ‘difesa giuridica dall’altò delle organizzazioni sindacali, come in effetti sta accadendo per i ricorsi della Fiom”. Per la causa che comincia domani, i legali del sindacato di base hanno impugnato l’accordo di Pomigliano sul piano-Marchionne eccependo “l’illegittima e strumentale costituzione della newco FIP (fabbrica Italia Pomigliano) realizzata in violazione dell’art. 2112 del codice civile e sostitutiva dello stabilimento Fiat Group Automobiles”.
Analogo ricorso per altri 4 operai Fiat iscritti allo Slai cobas, è stato presentato le scorse settimane al Tribunale di Nola, mentre ammontano a circa 150 gli operai aderenti al sindacato di base – per la sola Fiat Pomigliano – che hanno denunciato ed impugnato il Piano Marchionne ed i collegati accordi sindacali ai Tribunali di Nola, Torino, e quello di Appello di Napoli a partire dalla deroga-contrattuale all’obbligo di rotazione per ‘fungibilita’ di mansionì in coincidenza di intermittenza tra periodi di cassa integrazione e ripresa lavoro.