”Un atto dovuto”. Il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, commenta cosi’ la scelta di costituirsi parte civile nel processo sulla cosiddetta P3 per il dossieraggio ai suoi danni e che vede coinvolti, tra gli altri,ÿl’ex sottosegretario Nicola Cosentino ed ex coordinatore regionale del Pdl e l’ex assessore regionale Ernesto Sica.
”Nell’ambito degli imputati rinviati a giudizio ci sono reo confessi (Arcangelo Martino ed Ernesto Sica, ndr) – ha affermato il governatore campano – Quindi quando qualcuno ha confessato un reato, in questo caso di danneggiamento, diffamazione, e’ un atto dovuto stare nel recesso per sapere la verita”’. ”Un atto dovuto di fronte alle confessioni e il danneggiato non sono solo io – ha aggiunto – ma anche il Pdl insieme con me perche’ le confessioni riguardano il danneggiamento della mia candidatura come candidato del Pdl”. ”Questa posizione la possono esprimere autonomamente o attraverso me – ha concluso – io sono in qualita’ di persona e anche di candidato”.