NAPOLI – Resa definitiva, dalla Cassazione, la condanna a venti mesi di reclusione per violenza sessuale nei confronti di un medico fiscale di Napoli che, al termine di una visita di controllo su una lavoratrice in malattia, aveva iniziato a palpare la donna cercando insistentemente di baciarla. Senza successo il camice bianco, Vincenzo R. (55 anni), ha cercato di schivare la pena inflittagli dalla Corte di Appello di Napoli il 12 ottobre del 2010, contestando la denuncia della vittima.
Ma la Suprema Corte – con la sentenza 40143 – gli ha risposto che il racconto della paziente era stato “chiaro e preciso” ed era da escludere qualsiasi “motivo di rancore” nei confronti dell’imputato “dal momento che in occasione del controllo fiscale, il medico aveva confermato lo stato di malattia e l’inidoneità della donna a riprendere il lavoro, con una prognosi di sette giorni”.