L’ispettorato di via Arenula è stato incaricato dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede di compiere accertamenti sul caso del permesso premio concesso a uno dei tre killer condannati per l’omicidio del vigilante Francesco Della Corte per il suo diciottesimo compleanno. L’ispettorato compirà accertamenti preliminari “volti a valutare la correttezza della procedura ed eventuali condotte disciplinarmente rilevanti”.
Sul caso è intervenuta in diretta a ‘Barba & Capelli, trasmissione in onda su Radio CRC condotta da Corrado Gabriele, anche Maria Luisa Iavarone (mamma di Arturo, il ragazzo allora 17enne accoltellato e lasciato agonizzante in strada): “Sono indignata per il ragazzo cui è stato dato il permesso premio dopo l’uccisione di Franco Della Corte. Condivido le parole della figlia. Io credo che questi ragazzi che hanno ucciso il vigilantes non hanno elaborato il reato compiuto. Fa riflettere il fatto che abbiano utilizzato il permesso premio. Ma come è stato pensato dalle istituzioni? E’ davvero rieducativo? Ci aspettiamo assolutamente una risposta da parte dei magistrati. Io sono stata esposta in qualche misura a questo tipo di dolore, a pochi mesi dall’accoltellamento di Arturo, colui che aveva compiuto il fatto, si mostrava con tanto di storie social, sul suo letto, nella sua camera e mi fu detto che era consentito tenere il cellulare in cella.”.