Un centinaio di piccole barche di diportisti e residenti hanno partecipato oggi, davanti al porto di Procida (Napoli), ad una manifestazione di protesta contro la chiusura del presidio ospedaliero dell’isola bloccando simbolicamente il porto e il canale di Procida. Le piccole imbarcazioni si sono spostate successivamente nella zona di Punta Solchiaro in corrispondenza della struttura ospedaliera “Gaetanina Scotto”. I procidani protestano per evitare la chiusura del pronto soccorso, attivo 24 ore su 24, in seguito dell’approvazione del piano di programmazione della rete ospedaliera della Regione Campania che prevede la soppressione del servizio di emergenza e la sua sostituzione con un punto di primo intervento con tre posti letto di cosiddetta “osservazione breve”, aperto dalle 8 alle 20. I procidani contestano la mancata applicazione della deroga per le piccole isole, inserita nel piano di risanamento della sanità Campana, lontane dalle strutture ospedaliere della terraferma. Procida è un’isola di 10.500 residenti, 25.000 abitanti d’estate, con 250.000 sbarchi di ospiti nel corso dell’anno. La struttura sanitaria che sinora ha garantito la gestione delle emergenze è gestita con la turnazione di medici specialisti provenienti dall’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli. Questa organizzazione è stata ottenuta 30 anni fa dopo le richieste della comunità, sollecitate dalla morte traumatica di Anna Grazia, una giovane residente non adeguatamente soccorsa.

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