Ci sono anche le pensioni post mortem – assegni che continuano a essere erogati perche’ i familiari non segnalano all’Inps il decesso degli aventi diritto – tra i fattori di spreco su cui ha puntato l’indice il procuratore della Corte dei Conti in Campania, Tommaso Cottone, nella relazione letta in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario.

Si e’ intensificata, ha ricordato Cottone, l’attivita’ di contrasto al fenomeno dei falsi invalidi da parte dell’Inps. Sono in corso giudizi risarcitori per complessivi 2.509.000. Ma restano numerosi i casi di riscossioni di pensioni post mortem: ”Un fenomeno assai diffuso, una volta erogate le provvidenze quasi mai possono essere recuperate”. Sono state comunque avviate su questo versante azioni di recupero per 6 milioni e 930mila euro, e gia’ recuperati poco piu’ di 2 milioni.

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