“Un giovane che non ha né arte né parte”. Così il presidente della Ferrari Luca Cordero di Montezemolo, parlando al telefono con Luigi Bisignani, definiva l’imprenditore Paolo Graziano. La conversazione avviene alle 13 del 22 novembre scorso,
alla vigilia della ratifica della nuova giunta dell’Unione industriali di Napoli della quale Graziano diventerà presidente nonostante l’opposizione di Montezemolo e di alcuni big dell’imprenditoria napoletana come Gianni Punzo, patron del Cis-Interporto. La trascrizione del colloquio è allegata agli atti dell’inchiesta che vede Bisignani agli arresti domiciliari per favoreggiamento e il deputato del Pdl Alfonso Papa destinatario di una richiesta d’arresto. E sul contenuto della telefonata Montezemolo è stato anche sentito come teste dai pm Henry John Woodcock e Francesco Curcio. E ha spiegato: “Gli avevo chiesto di chiedere a Lucchini (un dirigente dell’Eni, n. d. r.) quali fossero le posizioni dell’Eni in ordine al rinnovo delle cariche di Confindustria Napoli perché era interessato il mio amico Punzo”. Nella chiacchierata intercettata, Montezemolo spiega a Bisignani: “Sai che ho un grande amico fraterno che si chiama Gianni Punzo”. Il lobbista conferma. E il presidente della Ferrari aggiunge: “Te la faccio breve: la Marcegaglia ha chiamato ponendo il veto su Punzo. Allora sia lui sia un altro molto bravo, proprietario della Ferrarelle (Carlo Pontecorvo n. d. r.), il proprietario della Yamamay (Luciano Cimmino n. d. r.) escono perché dicono che non accettano veti sulle vice presidenze. Questo presidente, tale Graziano, mi dicono uomo vicino a Guarguaglini (ad di Finmeccanica n. d. r.) sta irretendo uno dell’Eni che si chiama Bru.. Brunu”, probabilmente Vittorio Brun, del gruppo Eni.