Gennaro Cotroneo, il 50 enne morto al “Cardarelli”, la cui salma è stata trafugata da amici e parenti e poi restituita 24 ore dopo, era stato ricoverato il 10 agosto in ospedale. La prima diagnosi dei medici dell’ ospedale faceva riferimento ad uno stato infiammatorio, con febbre. Secondo uno dei medici che lo hanno visitato, una nevrite. I sanitari del reparto di neurologia avevano disposto una serie di esami diagnostici, non ancora tutti completati. Secondo i familiari – che hanno presentato denuncia alla Procura – le condizioni non erano tali da giustificarne la morte, avvenuta il 18 agosto. Nella notte, poco dopo l’ una – secondo la relazione delle Guardie Giurate in servizio al padiglione di neurologia – è avvenuta l’ irruzione di una cinquantina di amici e parenti di Cotroneo, che hanno minacciato i vigilantes e gli infermieri in servizio. “Hanno detto al personale di guardia – dice il responsabile della Direzione operativa Emergenza, dottor Ciro Coppola – di aver saputo che il loro congiunto era in gravi condizioni”. I vigilantes, sopraffatti, hanno chiesto l’ intervento del drappello di polizia del “Cardarelli”, ma il gruppo, molto più numeroso, si è impadronito della salma. “Non possiamo parlare di un problema sicurezza al ‘Cardarelli’ – afferma il dott. Coppola – i reparti sono presidiati, ma è chiaro che di fronte ad un assalto come quello dell’ altra notte, di decine di persone inferocite, le forze sono insufficienti”.

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