Confermato l’ergastolo a Salvatore Busico per l’omicidio di Enrico Di Monaco, avvenuto nel 2005 a Santa Maria la Fossa. Lo ha stabilito la Terza sezione Penale della Corte di Assise di Appello di Napoli, presidente Vincenzo Montursi dopo una lunga camera di consiglio. Accolte le tesi del Procuratore Generale Arcesi e dell’avvocato Raffaele Crisileo. Riconosciuta dunque l’aggravante della premeditazione e confermando la provvisionale gia’ concessa, due anni, fa dalla Prima Corte di Assise di Appello di 250 mila euro; provvisionale mai pagata da Busico Salvatore cui sono stati pignorati i beni e che fu gia’ condannato, da quella Corte, all’ergastolo. Le due accuse, la pubblica del Procuratore Generale il dott. Arcesi e la privata dell’avv. Raffaele Crisileo discussero a lungo, sposando la stessa tesi. Tesi oggi accolta dalla Terza Corte di Assise di Appello che ha confermato che Salvatore Busico -oramai gia’ accertato colpevole, per sentenza – quale mandante, dell’omicidio di Enrico Di Monaco ha agito con premeditazione. Il cinquantenne agricoltore sammaritano,in carcere da oltre due anni ( precisamente da luglio 2013 ) e rinchiuso nel Penitenziario di Avellino, fece uccidere Di Monaco perche’ aveva un forte movente, come scrive la sentenza della cassazione. Confermato Il movente della rabbia in capo al Busico, ricattato da Enrico al quale aveva commissionato l’incendio di un autovettura di un suo vicino di casa. . L’avvocato Crisileo, parte civile, nella sua arringa, aveva sostenuto che quello di Enrico di Monaco fu un delitto voluto ricorrendo gli elementi tutti della premeditazione. L’imputato – difeso dall’avv. Giuseppe Stellato – ha sostenuto prima la tesi dell’innocenza e poi quella dell’omicidio d’impeto. Ma questa tesi non e’ stata accolta.