Mamme sul piede di guerra a Sant’Anastasia, nel Vesuviano, dove i bambini di alcune classi di una scuola elementare sono stati costretti, per oltre venti giorni, a seguire le lezioni con cappotti, sciarpe e cappelli per proteggersi dal freddo. Nella scuola, infatti, non funzionavano i riscaldamenti. La situazione dovrebbe essere stata ripristinata nel pomeriggio di oggi dopo che, una decina di mamme, ha minacciato di prendere “in prestito” gli uffici comunali e perfino la sala della dirigenza scolastica. “I nostri tecnici hanno riparato la caldaia difettosa – ha spiegato il sindaco di Sant’Anastasia Lello Abete – sono stato informato solo oggi, ed abbiamo provveduto in tempi rapidi a riparare la caldaia, per salvaguardare la salute dei nostri piccoli”. Tre le classi della scuola elementare del primo circolo, in via Umberto I, dove i termosifoni si accendevano poco e male, ed una settantina i bambini, di soli sette anni, che dal 7 gennaio erano costretti a seguire le lezioni in aule fredde. E le mamme puntano il dito, ed annunciano proteste clamorose se domani i termosifoni non funzioneranno a dovere. “Molti bambini sono ammalati – spiegano le mamme – e non per l’influenza stagionale. Al rientro dalle vacanze natalizie i bambini si sono ritrovati a fare lezione in aule prive di riscaldamento. Le maestre hanno cercato di ovviare portando qualche termosifone elettrico, ma purtroppo questo non è sufficiente a garantire il riscaldamento delle aule. Ma la rabbia deriva soprattutto dal fatto che non c’è stata alcuna comunicazione da parte della scuola, i cui vertici, solo quindici giorni fa, avevano rassicurato che i termosifoni erano stati riparati. Invece i nostri figli hanno continuato a frequentare aule gelide. Potevano essere spostati altrove, ed invece è stato deciso di tenerli nelle classi senza riscaldamento”.

 

 

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