E’ stata posta sotto sequestro, nei giorni scorsi, l’area del comune di Sant’Antimo conosciuta come bosco di Capezza. C’eravamo occupati più volte del bosco che, negli anni, è diventato una vera e propria discarica. Nel febbraio scorso avevamo documentato lo stato di degrado e abbandono a cui era sottoposto: sacchetti di rifiuti, cumuli di pneumatici, scarti tessili e lastre di amianto. La polizia municipale, dopo numerose segnalazioni, interrogazioni consiliari e proteste da parte della popolazione non ha potuto fare altro che agire. Ora il tutto passa  nelle mani dell’autorità giudiziaria che, convalidato il sequestro, dovrà decidere come procedere. In molti sperano che l’amministrazione Piemonte si prenda la responsabilità e l’onere di espropriare l’enorme area verde per farne il più grande parco pubblico di Sant’Antimo. “E’ una vittoria, ma non è ancora finita – ci dice il consigliere Italia – ora l’area va ripulita, la speranza è che possa essere restituita a tutti quei santantimesi che negli ultimi decenni hanno sofferto nel vedere il proprio territorio sempre più devastato dalla cementificazione ossessiva e dall’abusivismo edilizio”. In ogni caso, il bosco non è stato interamente sequestrato: inspiegabilmente, è stata lasciata nella disponibiltà dei proprietari la parte di bosco che da via Matilde Serao arriva fino alla via Appia, area che pure risulta ancora interessata dallo sversamento di rifiuti di vario genere.

Luca Leva

 

 

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