Sarà il Tribunale amministrativo regionale a decidere sulla validità dello scioglimento del Consiglio comunale di Pompei (Napoli), avvenuto lo scorso 31 agosto in seguito alla sfiducia del sindaco Ferdinando Uliano, da parte di 10 consiglieri su 16 del parlamentino cittadino. La legittimità dell’atto, firmato dai dieci consiglieri davanti a un notaio il 29 agosto scorso, era stata oggetto di un quesito che il prefetto di Napoli, Maria Gerarda Pantalone, ha sottoposto al Ministero dell’Interno. A provocare dubbi la differenza delle firme su entrambi i fogli su cui è stata redatta la sfiducia: su uno ne compaiono sette e su un altro 5. Dopo un primo pronunciamento ministeriale, l’ex sindaco, Fernando Uliano ha presentato un esposto al Tar, auspicando l’annullamento dell’atto prefettizio che lo ha destituito dalla carica istituzionale. Lunedì il decreto di scioglimento dell’ente sarà analizzato dal Tribunale Amministrativo Regionale.(ANSA).

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