“Quello che posso dire è che se ci fossero state lesioni da taglio importanti sarebbe stato operato per quelle lesioni da taglio, ma siccome non è stato operato per quello…”. Queste le parole, raccolte dal Gr1 della Rai, dal medico del pronto soccorso del policlinico Gemelli di Roma che per primo il 3 maggio visitò Daniele de Santis, l’ultrà della Roma accusato di aver sparato al giovane tifoso napoletano morto dopo oltre 50 giorni di agonia. Secondo gli ultimi sviluppi dell’inchiesta della procura di Roma, il medico nel suo referto non menzionò in alcun passaggio le ferite di arma da taglio che invece compaiono nel referto stilato successivamente dai sanitari dell’ospedale Belcolle di Viterbo nel quale De Santis si trova ricoverato da due mesi. Il medico, Giandomenico Logroscino, fa sapere il Gr1 in una nota, di “aver appreso del referto viterbese dalla stampa” lasciando intendere -sottolinea la nota- di confermare “l’assenza di lesioni così come evidenzia il referto da lui stilato quel tragico giorno”.