NAPOLI – Mamme con bambini, palloncini colorati, un po’ di giochi. La protesta si trasforma quasi in una piccola festa. Ma se da un lato si prova a sdrammatizzare, dall’altro c’é l’angoscia di un futuro che tanti lavoratori sentono ancora incerto. Continua la protesta degli operatori di ‘Napoli sociale’, la società in house del Comune impegnata nel terzo settore.


Oggi, dalle 15.30, ai lavoratori in protesta all’ingresso del Comune si sono affiancati anche i familiari e gli assistiti stessi degli operatori. La mobilitazione va avanti ormai dal mese di agosto a causa del mancato pagamento degli stipendi e, anche oggi, si è formato il presidio sotto palazzo San Giacomo. A scatenare la protesta, gli stipendi arretrati e l’incertezza del futuro della stessa società. Nei giorni scorsi una piccola schiarita con lo sblocco da parte del Comune dei primi pagamenti. Ma agli operatori non basta. “Dei due milioni di euro che serviranno a pagarci – dice una portavoce – ne verranno erogati solo 600 mila nelle settimane prossime e probabilmente a stento si riuscirà a pagare la mensilità di agosto. Restano in sospeso, quindi, luglio, settembre e la quattordicesima. Stando a quanto detto dagli assessori – prosegue la portavoce – il resto di 1 milione e 400 mila euro verrà pagato di volta in volta in base alla disponibilità di cassa del Comune”. A preoccupare più di tutto gli operatori è il futuro della società e quindi delle 424 persone che vi lavorano. L’ipotesi più sfavorevole sarebbe il cambio di assetto di ‘Napoli sociale’ che qualcuno aveva paventato potesse diventare fondazione o potesse essere scorporata in tante associazioni. Intanto, una delegazione di familiari di persone assistite dagli operatori di ‘Napoli sociale’ ha chiesto di essere ricevuta in Comune e a breve dovrebbe esserci l’incontro tra sindacati e amministrazione sul tema delle società partecipate.

 

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