“Un’inedita e insospettabie organizzazione”. Così è stata definita la fitta rete internazionale di narcotrafficanti con base a Perugia. Oltre 150 arresti, decine di perquisizioni e quintali di sostanze stupefacenti sequestrati che nella vendita al dettaglio avrebbero potuto fruttare ai criminali decine di milioni di euro. Sono i numeri di una maxi operazione antidroga condotta dai carabinieri di Perugia e scattata sia sul territorio nazionale sia all’estero con la partecipazione delle polizie di altri stati europei. L’operazione, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia del capoluogo umbro, ha visto l’impiego di decine di uomini delle forze dell’ordine, sia in Italia che all’estero con il coordinamento di Eurojust, l’agenzia dell’Unione europea che aiuta le amministrazioni nazionali a collaborare per combattere il terrorismo e gravi forme di criminalità organizzata che interessano più di un paese dell’UE.
Le 150 ordinanze di custodia cautelare eseguite da carabinieri e dalle forze dell’ordine estere sono arrivate nell’ambito di una lunghissima e complessa inchiesta volta a distruggere un enorme giro di droga che riguardava vari Paesi dell’Europa tra cui l’Italia. Secondo gli inquirenti, l’operazione ordinata dalla Dda ha permesso di smantellare una rete internazionale per il traffico di droga. Come accertato dalle indagini partite circa 7 anni fa, al centro di tutto vi era un clan di tanzaniani che importava dall’estero e rivendeva droga sul territorio nazionale in grandi quantità tra eroina, la più commercializzata, cocaina, hashish e mdma. Come spiegato in una conferenza stampa alla presenza del procuratore reggente di Perugia, Giuseppe Petrazzini, nella sala stampa del Comando provinciale dei Carabinieri di Perugia, i primi arresti sono stati eseguiti in Campania a carico di cittadini tunisini, che spacciavano a Perugia in zona piazza del Bacio e area stazione Minimetrò ed erano già sotto inchiesta e che si erano trasferiti sul litorale Domizio per proseguire i traffici. Da questi episodi i carabinieri hanno individuato tutto il canale di rifornimento dell’organizzazione criminale interessando anche le polizie estere. La droga arrivava generalmente dai paesi asiatici e veniva stoccata poi in centri di stoccaggio temporaneo in Europa dove poi veniva smerciata alle varie organizzazioni locali. Gli arresti riguardano per la maggior parte corrieri fermati di volta in volta in vari Paesi europei.