Una diciassettenne che spacciava droga in compagnia della sorellina, di appena 7 anni: ancora una storia di degrado e criminalità, nel cosiddetto Pallonetto di Santa Lucia, un dedalo di vicoli a ridosso della notissima piazza del Plebiscito di Napoli. La ragazzina ha cercato inutilmente di sfuggire all’arresto rifugiandosi in un appartamento disabitato che si trova di fronte alla sua abitazione, raggiunto passando per i tetti.

Nel video diffuso dai carabinieri la si vede mentre vende stupefacenti nelle piazze di spaccio e anche a domicilio. Per le consegne usava uno scooter che la sorellina teneva d’occhio quando avvenivano le consegne. Non solo. La ragazzina di 7 anni, è emerso dalle indagini, raccoglieva anche gli ordinativi via telefono. Adesso si trova in una casa famiglia. La madre delle due giovani venne arrestata nel blitz antidroga dei militari dell’Arma dello scorso 17 gennaio, che si concluse con l’esecuzione di 45 provvedimenti cautelari. L’azione di tutela dei minori di magistratura e forze dell’ordine ha portato, lo scorso 16 febbraio, alla notifica di un provvedimento di sospensione dell’esercizio della responsabilità genitoriale, con collocazione in una casa famiglia fuori regione, nei confronti dei genitori di 6 bambini, di età compresa tra 3 e 14 anni. Tra questi c’erano anche due ragazzini coinvolti nelle attività di confezionamento della droga per conto del clan Elia. Il Tribunale dei Minori ha motivato la decisione sottolineando il contesto in cui stavano vivendo i minorenni: “gravemente pregiudizievole al punto da compromettere la possibilità di un equilibrato sviluppo della personalità con conseguente rischio di devianza”. Nuove accuse, nell’ambito della stessa indagine, anche per un diciottenne. Il giovane venne arrestato perché ritenuto l’autore di una ‘stesa’ (anche questa ripresa dalle telecamere), avvenuta la notte del 7 settembre scorso, in via Toledo, a Napoli, tra passanti e turisti che passeggiavano. Con un complice, secondo gli investigatori, rubò e diede fuoco al motorino di una spacciatrice che vendeva la droga senza pagare il ‘pizzo’ agli Elia. Immortalato anche il momento in cui Renato Elia, figlio del boss Antonio Elia (in quel momento ai domiciliari) ordina il raid: prende una bottiglia in strada, la consegna a un affiliato, che si chiama Vittorio Parziale, e gli dice di riempirla di benzina. Sarà quella che lo stesso Parziale, e l’autore della stesa (all’epoca dei fatti 17enne e imparentato con gli Elia), utilizzeranno per dare fuoco allo scooter rubato qualche minuto prima

 

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