POMPEI – La tassa da ottanta euro sui pullman turistici che fanno ingresso nella città di Pompei (Napoli) è stata la classica ‘goccia che ha fatto traboccare il vaso’: la rabbia dei commercianti, alle prese con una crisi economica che ha messo la città mariana in ginocchio, si è trasformata in una protesta per le vie del centro, culminata con un’irruzione nella sede del Comune.

“La cosiddetta tassa di scopo che ha imposto il sindaco Claudio D’Alessio si tradurrà in una ulteriore gabella sui pompeiani – accusa Nando Pellì, dirigente dell’Ascom Confcommercio – ridotti alla fame per le responsabilità di un’amministrazione che non crea occasioni di attrazione turistica, anzi, ha peggiorato la situazione chiudendo parcheggio nel centro e desertificando quelle che erano le strade dello shopping”. Queste ragioni hanno spinto i commercianti e i cittadini, insieme con i tour operator, a dare fuoco alle polveri: l’annunciato corteo promosso dai sindacati insieme con Ascom Confcommercio, Cidec, Adap-Federlaberghi, Confesercenti, Fiavet, Federnoleggio, Federagit, Associazione ingegneri ed architetti pompeiani e Forum delle associazioni ha radunato circa 400 persone davanti all’ingresso dell’anfiteatro degli Scavi di Pompei, con una ventina di pullman che avrebbero voluto raggiungere il Municipio, reso off-limits da un dispositivo deciso per l’occasione dalla giunta comunale. La pace della piazza antistante la Basilica della Madonna del Rosario è stata rotta dalle urla dei commercianti contro l’amministrazione cittadina, riunita con il Consiglio comunale. I delegati delle associazioni hanno fatto irruzione nell’aula consiliare chiedendo di essere ricevuti dal sindaco. L’incontro c’é stato dopo qualche esitazione ma si è concluso senza risultato per le sigle dei manifestanti che questa sera saranno di nuovo riunite in un’assemblea permanente – dicono – per mettere a punto una manifestazione di gran lunga più rumorosa e che coinvolgerà anche gli Scavi per ottenere l’attenzione delle autorità nazionali. Il sindaco D’Alessio spiega che l’introduzione del ticket “é stata una decisione necessaria per rimediare ai tagli operati dal Governo, una scelta strumentalizzata da lobby dei trasporti, politici locali e taluni esercenti di attività commerciali, ma che servirà ad non aumentare l’Imu”. E, quanto alla disponibilità al dialogo, D’Alessio ribadisce che il tavolo di lavoro istituito “é sempre aperto”.

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