Reazioni positive alle parole di Papa Francesco sulla Terra dei Fuochi. Il Pontefice, rispondendo ieri ad una ragazza delle “Scuole della pace” che ha raccontato come quest’anno stia leggendo l’enciclica papale “Laudato sii” relativa proprio al tema del rispetto dell’ambiente, si era chiesto: “Ma da dove vengono tutte queste malattie rare? Cosa succede, per esempio, per parlare di una cosa pubblica, nella Terra dei fuochi?”. “Papa Francesco – dice don Maurizio Patriciello, il parroco di Caivano (Napoli) da anni impegnato nella lotta contro il degrado ambientale tra Caserta e Napoli – ha sempre tenuto in grande attenzione ciò che accade nella Terra dei Fuochi. Le sue parole sono uno stimolo importante per continuare la battaglia affinché la politica finalmente faccia la sua parte e provveda alla bonifiche. Qui da noi i rifiuti si bruciano sempre e si muore di più di cancro”. Sulla stessa lunghezza d’onda è il sindaco di Casal di Principe (Caserta) Renato Natale. “Le esternazioni di Papa Francesco sulla Terra dei Fuochi – dice – sono sempre puntuali e in grado di spostare l’attenzione su un fenomeno non ancora risolto”. Natale sta “battendo” il territorio per convincere la cittadinanza sulla bontà della realizzazione di un impianto di compostaggio, in un’area in cui esistono numerose discariche abusive. “Da noi si continua a morire – denuncia don Patriciello – sebbene il nesso tra inquinamento e patologie letali non sia stato ancora accertato; eppure io ho un fratello morto di leucemia ed un altro malato gravemente, così come tante famiglie. La priorità è quella di bonificare i tanti siti inquinati, penso esempio all’area ex Pozzi Ginori di Calvi Risorta, una delle più grandi discariche sotterranee d’Europa, dove i rifiuti sono stati dissotterrati e sono ancora lì”. Per Natale, che è anche medico, “accanto alle discariche abusive presenti che vanno messe in sicurezza e bonificate, va resa più efficace anche l’assistenza sanitaria puntando sulla prevenzione. Vanno poi combattuti fenomeni organizzati come l’abbandono di pneumatici, che vengono spesso dati alle fiamme. Noi ci stiamo già pensando aumentando le telecamere di videosorveglianza sul territorio. Ma lo Stato deve fare di più”